Introduzione di Lucio Rizzi
N. CUOGHI, Momento di analisi sulla cucina di confine
G. CAPNIST, Andrea Palladio architetto e la “cucina polesana”
R. Da MOSTO, La cucina di mare tra Venezia e il Polesine
P. FRACANZANI, La cucina dell’Adige fra Padova e Rovigo
A. GENOVESI, Ragioni di una ricerca dell’autentico in territorio polesano e mantovano
S. SANI, Influssi della cucina ferrarese lungo asta del Po
G. VICENTINI, La cucina di Valle nel veronese e nel Polesine.
Il Polesine, grazie alla sua posizione geografica, per le sue vicende storiche e forse anche per il carattere della sua gente, si presta in modo esemplare allo studio di come le province contermini abbiano influenzato l’alimentazione del territorio.
Sulla formazione dei modi di cucinare hanno influito in modo determinante le dominazioni estensi e veneziane, prima, e successivamente i frequenti contatti con genti di altre province lungo le vie fluviali del Po, dell’Adige e del Tartaro-Canalbianco.
È questa, forse, la cucina polesana più autentica, ottenuta attraverso esperienze di generazioni, spesso utilizzando quanto la natura offriva, a volte avara ed a volte generosa: pesce d’acqua dolce e pesce di laguna, selvaggina, erbe di campo, prodotti dell’orto e della corte, pane biscotto, tanta polenta, gialla e bianca.