Come era già stato preannunciato nell’edizione affollatissima dello scorso anno, che ha permesso di viaggiare lungo le rotte egee, Rovigo diviene teatro, per l’edizione 2008, per le musiche del Mediterraneo Occidentale. Mare che non è solo una via del commercio, un crocevia di culture e uno straordinario patrimonio ambientale, ma è anche una suggestione, e, come diceva la grande cantante catalana Maria del Mar Bonet, è soprattutto un odore, che miscela le distese di lavanda provenzale, il mirto di Sardegna, le mille spezie dei mercati andalusi e nord africani. Proprio in virtù delle diversità paesaggistiche, culturali e di costume, che albergano nella parte Ovest di questo bacino, si è sviluppata questa rassegna che fa dell’integrazione e del confronto il proprio cavallo di battaglia, muovendo dal solco delle tradizioni nell’ottica di una reinterpretazione contemporanea. Conservazione, valorizzazione e promozione, dunque, di un territorio e del suo patrimonio culturale, di quella memoria orale che, attraverso la musica popolare, la danza e le consuetudini, rappresenta una parte importante di una cultura musicale, legata alle radici stesse della civiltà europea. In particolare quest’anno ci è caro dedicare ampio spazio a un’isola italiana di grande fascino, quella stessa che Lawrence amava de nire terra fuori dal tempo e fuori dalla storia, per quanto incantevole e sorprendente: la Sardegna. Siamo eri, quindi, di potere ospitare in Veneto questo nuovo percorso artistico che parla di identità culturali uniche, da riscoprire, ricordare e valorizzare.
Giancarlo Galan
Presidente Regione Veneto
Quasi
senza accorgerci eccoci giunti al settimo appuntamento di questo festival che
continua a raccogliere ampi consensi nazionali e non sia per quanto concerne le
proposte artistiche sia per la convivialità che da sempre lo accompagna.
Fedeli alle anticipazioni, quest'anno sarà il MEDITERRANEO OCCIDENTALE il tema
predominante del festival con una particolare attenzione ai suoni e alle
tradizioni della splendida Sardegna. Molti aspetti focalizzeranno infatti la
singolarissima cultura di questa regione mettendo in risalto la particolarità
dei suoi canti, delle danze, degli strumenti musicali : tra tutti le
antichissime launeddas , aerofono a tre canne ad ancia semplice suonato con la
complessa tecnica della "respirazione circolare".
Se tutta Rovigo in quei giorni risuonerà di isolanità sarda, non possiamo
dimenticare il concerto forse più atteso: quello dei sette strepitosi
percussionisti catalani che rispondono al curioso e onomatopeico nome di
TACTEQUETE' .Ritmo,fantasia,umorismo, al sevizio della genialità : un successo
annunciato.
Inoltre i concerti e i seminari di JAMAL OUASSINI e GIANCARLO MELLANO dedicati
alla contaminazione tra musiche arabe e andaluse non dovrebbe deludere i sempre
più numerosi cultori del genere.
Tra le novità va segnata la collaborazione col conservatorio di Rovigo,
caparbiamente voluta dalla direzione del festival e da Carlo de Pirro (docente
prematuramente scomparso, a cui il festival quest'anno è dedicato) con uno stage
di danza barocca e un concerto di docenti e studenti del conservatorio rodigino.
Come al solito grande attenzione agli stage (
canto,danza,organetto,chitarra,ghironda e musica d'insieme), inoltre gli
immancabili aperitivi musicali, le mostre di strumenti musicali , il gran ballo
del sabato sera, il concerto notturno delle 2 di domenica mattina e, per la
prima volta, la spaghettata musicale del venerdi notte all'ostello Canal Bianco.
In definitiva ancora una volta, com'è nella filosofia del festival,un programma
di grande varietà in grado di soddisfare le esigenze più ricercate ma anche la
divulgazione, l'incontro e perchè no, il divertimento.
Roberto Tombesi