La Collana “Etnografica” continua l’itinerario di documentazione e ricerca attraverso la cultura popolare nel Polesine. Cultura che col presente saggio di musiche da ballo, provenienti da Ariano Polesine e Taglio di Po, due centri particolarmente vivaci per quanto riguarda la tradizione del ballo popolare, viene fotografata in una fase particolarmente significativa del processo di trasmissione: il momento di trapasso da una dimensione etnicamente connotata e relativamente circoscritta (quella delle antiche danze dai nomi a noi pressoché sconosciuti) ad una dimensione di respiro nazionale ed internazionale, che sempre più ha caratterizzato, tra gli altri fenomeni, anche il ballo popolare nel nostro secolo.
Mentre potrebbe essere semplice limitarsi a constatare genericamente la scomparsa di ogni traccia di origine etnica dai repertori dei musicisti di paese, almeno dal secondo dopoguerra, assai più difficile è ricostruire pazientemente nel Polesine, in epoca contemporanea e in mancanza di precedenti indagini sull’argomento, (se si eccettua una parte di quella del Cornoldi), i fili sottili, che pur permangono di un sotterraneo legame, di una qualche continuità col patrimonio espressivo tradizionale.
La presente documentazione, dissepolta da vecchie soffitte e da memorie paesane, pone in primo piano personaggi spontaneamente indicati e ricordati dalla gente come coloro che hanno “fatto” la musica e animato il ballo di generazioni passate, l’unica musica che allora poteva concretamente arrivare nelle case, nei ritrovi, nelle piazze a creare la festa.
È il risultato di uno sforzo tanto più apprezzabile in quanto è la prima volta che l’area polesana viene fatta oggetto di ricerche specialistiche e capillari nel campo etnomusicologico et etnocoreutico.
Naturalmente il lavoro è tutt’altro che concluso, ma, abbiamo creduto, era importante pervenire comunque ad una prima rassegna del materiale rinvenuto, soprattutto come testimonianza tangibile di un rinnovato interesse verso le tematiche etnografiche in territorio polesano e, nel contempo, come stimolo incoraggiante altri contributi metodologicamente aggiornati come questo. Ci si augura infine, a più lunga scadenza, che le pubblicazioni della Collana abbiano come effetto una maggiore consapevolezza della gente polesana nei confronti del proprio patrimonio etnico.
Chiara Crepaldi
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In copertina:
Orchestra di Livio Ponzetto (1915)
In piedi da sinistra: Ubaldo Veronese, Gaspare Passarella, Settimo Passarella (?), Giovanni Pregnolato.
Seduti, da sinistra: Ferrante Veronese, Giovanni Milani, Livio Ponzetto, Imo Passarella.