Premessa
Parte prima – Dal 1866 ad oggi:
Confini amministrativi
Parrocchie e vicarie
Stato del territorio e Consorzi di bonifica
Demografia
Agricoltura, commercio e artigianato
Servizi
Quadro generale socio-politico
Parte seconda – Dal 1797 al 1866:
Confini amministrativi
Parrocchie e diocesi
Stato del territorio e Consorzi di bonifica
Demografia
Economia
Servizi e società
Parte terza – Dal 1484 al 1797:
Organizzazione e confini amministrativi
Parrocchie e diocesi
Stato del territorio
Demografia
Economia e Società
Parte quarta – Note conclusive:
Specificità della provincia di Rovigo
Per una ripartizione e organizzazione amministrativa più funzionale
E oggi ci si rende conto che se non si permette una minuziosa ricostruzione storica dei processi e dei fatti da cui si è generata la situazione odierna, se – in altre parole – non si studia adeguatamente la sua genesi, difficilmente si potrà formulare un disegno territoriale più equilibrato e convincente per le istituzioni che ci governano.
L’opera di Paolo Tomasi che ho seguito fin dal suo nascere e che ho il piacere ora di presentare, mira precisamente a questo: e lo fa studiando una provincia nata nella sua odierna configurazione nel 1815 e che fino alla metà del nostro secolo è stata una fra le più deboli e disarticolate della pianura padana. Tomasi vuole scandagliare le cause e la natura di questa disarticolazione e capire quando e come le forze dirigenti locali hanno iniziato a prendere coscienza della debole consorzialità dell’edificio provinciale. E per ottenere il suo scopo egli ripercorre a ritroso, fino al secolo XVI, la storia di questo territorio nei suoi vari termini politici, economici, sociali, demografici, culturali, ecc; e utilizzando una gran quantità di materiali editi d’ogni genere e spesso anche fonti inedite d’archivio, ne ricava di tempo in tempo degli spaccati storici che gli consentono di mettere in luce con molta incisività e chiarezza, mediante schemi territoriali e tabulati statistici e puntuali commenti, le difficoltà organizzative, gli squilibri e le penurie vissute fino alla soglia dei nostri giorni (il mio personale ricordo va ancora alla inondazione del novembre 1951) dalla regione di bassa pianura fra il Po e l’Adige.
Lucio Gambi