Introduzione
Nota metodologica
Le zuppe – Il riso – Gnocchi e pasta – Il maiale – La carne – Il pesce – Le frittate – I contorni – Pane e polenta – I dolci – Formaggio, bevande e “sfurèssi”
Due favole
Testimonianze, racconti popolari e filastrocche
Fonti orali
Fonti manoscritte
Fonti a stampa
Il volume si presenta articolato in undici capitoli concernenti piatti, alimenti e prodotti della variegata cucina popolare. Ma non si tratta certamente di un ricettario, perché a iniziare dal titolo e proseguendo attraverso le ricchissime note storiche che corredano ogni ricetta, fino ai racconti, alle testimonianze ed alle favole, si può ben dire che l’opera non ha paragoni con nessun’altra pubblicazione nel campo della gastronomia regionale. Lo afferma nella presentazione il prof. Manlio Cortellazzo, docente di Dialettologia dell’Università di Padova, il quale non esita a definirlo “un vero monumento innalzato all’intera cultura popolare polesana”.
Gli autori chiariscono con una nota metodologica i criteri di raccolta e stesura del materiale proveniente per lo più dalla tradizione orale della provincia. Ogni ricetta è trascritta in una colorita lingua dialettale e la traduzione italiana a fronte riproduce letteralmente la struttura viva del parlato.
Le annotazioni storiche propongono, assieme alla letteratura classica sull’argomento, interessanti documenti locali e manoscritti familiari che ben collocano il libro nel contesto storico ed ambientale del Polesine moderno e contemporaneo.
Per ultimo è da sottolineare il contributo essenziale dei racconti e delle favole, che delineano, in tema di cibo e di alimentazione, quegli aspetti magici e rituali così cari alla letteratura folklorica europea e che, sul piano dell’immaginario, costituiscono un complemento fondamentale alla dimensione del quotidiano.