Il 29 novembre 1929, intitolato al Re Vittorio Emanuele III, veniva inaugurato il nuovissimo ospedale psichiatrico di Rovigo, dopo più di vent’anni dall’inizio dei lavori e 50 dai dibattiti in Consiglio Provinciale e sui giornali sull’opportunità di dotare anche la Provincia di Rovigo di un proprio centro di accoglienza e di cura dei malati di mente del territorio.
Il 20 marzo successivo furono accolti i primi scaglioni di malati maschi provenienti dal manicomio di S. Servolo a Venezia; due giorni dopo fu la volta delle malate “depositate” a Noventa Vicentina, mentre contemporaneamente iniziava il servizio di prima accettazione provinciale.
L’Istituto poteva così attivarsi pienamente, accogliendo e ritirando inoltre i malati dispersi negli altri similari ospedali e luoghi di cura fino ad allora usufruiti per tale scopo, per cui l’1 giugno 1930 risultavano presenti 350 unità di accolti, di cui 199 uomini e 131 donne.
Da allora e per 50 anni, fino al 1980, allorché non furono più accolti nuovi malati, in conseguenza delle nuove disposizioni in materia, l’ospedale psichiatrico di Rovigo assolse la funzione di ricovero e di cura per tutta la provincia di Rovigo dei malati psichici, accogliendo migliaia di pazienti, nel compito specifico di istituzione totale, cui era deputato in base alla legge psichiatrica allora in vigore.
Luigi Lugaresi
Copertina:
Foto da Compagni di viaggio silenziosi di Andrea Vallerani
Electa, Milano, 1993