La costituzione del Comitato
Alla ricerca dell’ispirazione
La scelta dell’artista
Rapporti fra il Comitato e C. Boito
La lunga gestazione del monumento rodigino
L’inaugurazione
Ettore Ferrari socio onorario dell’Accademia dei Concordi
APPENDICI:
Resoconto Generale e Registro Generale delle sottoscrizioni
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
Gli ex garibaldini, della prima come dell’ultima ora, erano numerosi in Polesine e parecchi fra loro erano diventati assessori effettivi della Giunta Municipale e avevano, per motivi diversi, un ruolo di primo piano nella città. Così il 3 giugno 1882, appena era giunta la ferale notizia della scomparsa di Garibaldi, aveva subito preso forma l’idea di erigere nella piazza del Teatro, ribattezzata per l’occasione con il nome dell’eroe, un monumento «cittadino e provinciale» a Garibaldi.
Per dare realtà a questo progetto, venne rapidamente creato un comitato, presieduto proprio da Remigio Piva, che aprì immediatamente una sottoscrizione e che, dopo avere vagliato con la consulenza di Camillo Boito proposte e modelli inviati da numerosi e celebri scultori del tempo, riuscì a portare a buon fine il suo compito il 15 novembre 1896 con l’inaugurazione del maestoso monumento equestre in bronzo di Garibaldi eseguito da Ettore Ferrari, di cui la città va ancora oggi giustamente fiera.
Alle lunghe vicende di questo progetto e all’attività del comitato, così come alle impreviste difficoltà che ne accompagnarono la realizzazione, ha dedicato una doviziosa monografia Maria Teresa Pasqualini Canato. L’autrice, nel corso della sua ricerca, ha potuto attingere ad un materiale di prima mano, inedito e ignorato fino ad oggi, e cioè tutta la documentazione riguardante l’attività del comitato, conservata scrupolosamente fra le carte di Remigio Piva.
Va da sé che la monografia traccia un interessante spaccato di vita sociale e amministrativa di una città di provincia, che è percorsa da molte contraddizioni e letali difficoltà economiche.
Sergio Garbato