Capitolo Primo: Etica e politica nel pensiero di Roberto Ardigò
La matrice civile del positivismo di Ardigò
Il pensiero eticopolitico nel positivismo europeo
“Ritornare ad Aristotele”
Genesi e ruolo delle “idealità sociali”
Rapporti tra giustizia e libertà
Evoluzione contra rivoluzione
Una visione “armoniosa”della società
Appendice
Lettere di Ettore Regalia a Roberto Ardigò
Nota biografica su Roberto Ardigò
Capitolo Secondo: L’etica sociale di Giovanni Marchesini
Marchesini nel dibattito del primo Novecento
Una revisione dell’ideologia mercantilistica
Una nuova teoria dei valori morali
Rapporti tra etica e diritto
Le battaglie civili di Marchesini in difesa del divorzio
Appendice
Schede su filosofi a concorso
Nota biografica su Giovanni Marchesini
Capitolo Terzo: Moralità e normalità nell’analisi di Ludovico Limentani
Una nuova fase della filosofia italiana
Moralità
ossia normalità
Personalità come concetto-limite
Ragioni di un’eclissi
Nota biografica su Ludovico Limentani
Capitolo Quarto: Erminio Troilo: Valore e limiti del Positivismo di Roberto Ardigò
La lettura degli scritti di Roberto Ardigò
“Il fatto è divino e il principio umano”
Oltre Ardigò
Scienza e filosofia: un rapporto “virtuoso”
Appendice
Il carteggio di Roberto Ardigò con Erminio Troilo
Nota biografica su Erminio Troilo
Capitolo Quinto: Scienza e politica in Giovanni Canestrini
Il positivismo di Canestrini
Il paradigma darwiniano nella spiegazione della società moderna
L’attività politica di Giovanni Canestrini
Continuità del blocco liberal-moderato nella direzione della città
L’analisi dell’attività del Comune di Padova
Interventi di Canestrini nel Consiglio comunale di Padova
Nota biografica su Giovanni Canestrini
Capitolo Sesto: Giacomo Sichirollo critico neotomista del Positivismo
Ragioni di una scelta
Il libero arbitrio: due posizioni a confronto
Limiti e fraintendimenti del positivismo
Alcune considerazioni conclusive
Appendice
Carteggio Giuseppe Toniolo – Giacomo Sichirollo
Nota biografica su Giacomo Sichirollo
Nota di edizione
Indice dei nomi (Nell’indice non sono compresi i dati bio-bibliografici)
Il positivismo ha rappresentato, in Italia, non solo un orientamento filosofico e scientifico, ma anche letterario e artistico, esprimendosi in un ethos largamente condiviso; la sua influenza è penetrata, dunque, in tutta la cultura della seconda metà del secolo XIX.
Padova, nella cui università ha insegnato per quasi trent’anni Roberto Ardigò, il maggiore filosofo positivista, è stata la capitale del positivismo italiano.
Il positivismo di Ardigò, nelle sue diverse “varianti”, ha avuto una continuità generazionale che non si riscontra in altre università, ed è stato espresso sia nel campo filosofico, sia in quello scientifico, dallo zoologo Giovanni Canestrini allo storico della scienza Antonio Favaro.
Infine, nel Veneto il positivismo si è fatto portavoce di una continuità con la cultura scientifica e filosofica precedente, essendo stata, l’università di Padova, come è noto, centro dell’aristotelismo e della medicina, prima, della scienza moderna con Galileo, poi, e protagonista nel Settecento dei nuovi insegnamenti delle discipline scientifiche.
Da ciò l’opportunità di un esame dei contributi più validi dati da quei filosofi e scienziati, come Ardigò, Marchesini, Limentani, Troilo, Canestrini, che hanno affrontato in termini nuovi i problemi più vivi: dal rapporto fra etica e diritto, al ruolo della razionalità scientifica nella cultura, dal valore dell’evoluzionismo alla formazione di un’etica laica, problemi ancora attuali.
In questo lavoro è presente anche la figura del rodigino Mons. Giacomo Sichirollo, che alla critica del positivismo ha dedicato un saggio tra i più acuti di quel periodo.