Presentazione di Massimo Favilla e Ruggero Rugolo, Rovigo “questa nostra picciola Roma”
Tavola delle abbreviazioni
Rettori veneziani a Rovigo, Elenco cronologico 1657-1797
C. BOCCATO, Zaccaria Vendramin Podestà e capitano a Rovigo 1662-1663, Marco Michiel Podestà e capitano a Rovigo 1665-1666, Domenico Zen Provveditore straordinario a Rovigo 1668-1670, Leonardo Dona dalle Rose Provveditore straordinario a Rovigo 1670-1671, Carlo Belegno Podestà e capitano a Rovigo 1671-1672, Antonio II Loredan Podestà e capitano a Rovigo 1672-1674, Verità Zenobio Podestà e capitano a Rovigo Febbraio agosto 1682, Almorò Dolfin Podestà e capitano a Rovigo 1683-1684
M. T. PASQUALINI CANATO, Giovanni Francesco Sagredo Podestà e capitano a Rovigo 1674-1676, Giulio Gabriel Podestà e capitano a Rovigo 1676-1677, Giovanni Battista Foscarini Podestà e capitano a Rovigo 1677-1679, Nicolo Balbi Podestà e capitano a Rovigo 1679-1680, Giovanni Giustinian Lolin Podestà e capitano a Rovigo 1680-1682.
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
Un telero firmato da Giovanni Brunelli e datato al 1650 rappresenta tuttora, all’interno dell’edificio, l’episodio della Visitazione. È curioso constatare come l’ambientazione del dipinto alluda inequivocabilmente a un paesaggio parte rodigino – scorgiamo la stessa Rotonda sullo sfondo – e parte veneziano, con una libreria sansoviniana abbastanza semplificata, in secondo piano, tuttavia riconoscibilissima. Possiamo credere allora che questa tela rappresenti una sorta di chiave per decifrare il senso di tutto il complesso. Una città ideale si delinea nella fattispecie quale cornice di un avvenimento biblico: una celeste Gerusalemme filtrata attraverso l’imprescindibile modello della Dominante, già da secoli riconosciuta come tale, perché alterum Bisantium, perciò altera Roma, quindi altera Hierusalem. In questo caso la nuova Gerusalemme, Rovigo, è anche una nuova Venezia con un nuovo tempio salomonico al posto della Basilica di San Marco, cappella privata, sappiamo, del palazzo Ducale e del suo illustre inquilino.
Ruggero Rugolo e Massimo Favilla