La casuale coincidenza di poter disporre per il 2013 di sette saggi riguardanti quattro profili di singolari personalità femminili, rappresentative e testimoni della realtà sociopolitica e culturale del loro tempo a Rovigo e nel Polesine, è stata decisiva per indurre la Redazione del periodico della Minelliana a raccoglierli in un’unica edizione più consistente, che giustifica il ritardo nella stampa a febbraio 2014.
La sovra copertina di questo numero di Studi Polesani intende sottolineare la connotazione monografica dell’opera, alla cui pubblicazione Cassa di Risparmio del Veneto è orgogliosa di aver dato il proprio contributo.
La sequenza cronologica infatti dei quattro profili che riguardano specificatamente: Maria Maddalena, Arciduchessa d’Austria e Granduchessa di Toscana; Cristina Roccati, terza donna laureata in Europa; Emma lettoni, allieva del Carducci, pedagogista ed insegnante, e la letterata-poetessa Lydia Piva, copre l’arco di tempo compreso tra il XVII e XIX secolo, offrendo al lettore la rara opportunità di verificare dal vivo e in profondità, attraverso questi spaccati di vita, le azioni, i pensieri e gli scritti che costituiscono documenti e tappe del travagliato cammino dell’emancipazione femminile e del riconoscimento della pari dignità umana anche alla donna.
Un dovuto riconoscimento e ringraziamento va pertanto agli autori, studiosi e ricercatori, estensori delle rispettive biografie:
- Enrico Zerbinati, Presidente Accademia dei Concordi, per Maria Maddalena, Arciduchessa d’Austria e Granduchessa di Toscana;
- Marta Cavazza, Università degli Studi di Bologna, Antonella Turri, Accademia dei Concordi, Giuseppe Ongaro, Centro per la Storia dell’Università degli Studi di Padova, e Sandra Secchi Olivieri, Università degli Studi di Padova, per Cristina Roccati e presenze femminili nelle Accademie Venete del ‘700;
- Antonello Nave, storico Minelliana e Accademia dei Concordi, per entrambi i profili di Emma Tettoni e Lydia Piva.
Si è così arricchito il Pantheon della figure illustri del Polesine, che ci auguriamo possa entrare a far parte del bagaglio culturale individuale e collettivo di un numero sempre maggiore di generazioni polesane.
Giovanni Costa
Presidente Cassa di Risparmio del Veneto