Giacomo Matteotti

Un fiore per Giacomo

Fare storia sociale

Presentazione del dossier di Storiografia, 27 (2023), a cura del Seminario polesano di Storia sociale.

Mercoledì 17 aprile 2024, ore 17:30
presso Aula Magna, Palazzo Angeli, Rovigo
Ingresso libero

Rovigo e il Polesine al centro di discussioni e riflessioni intercorse da parte di un gruppo di studiose e di studiosi con interessi di ricerca diversi, e specialisti di differenti contesti e periodi storici.
Il frutto di una parte di questi scambi culturali lo troviamo in un fascicolo della rivista «Storiografia» che sarà presentata mercoledì 17 aprile alle 17.30 a palazzo Angeli a Rovigo nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara.
Interverranno Maurizio Bertolotti (Accademia Nazionale Virgiliana) e Umberto Signori (Università di Pavia).
Porteranno i saluti Diego Crivellari (presidente del Cur), Carlo Cavriani (Associazione culturale Minelliana) e Massimo Mastrogregori (Scuola superiore studi storici, San Marino).
A unire il gruppo di studiosi e studiose, formato da docenti delle Università di Padova, Bologna, Venezia, Chieti e del Cnr di Napoli, è stata l’esigenza insoddisfatta di uno spazio dove potersi confrontare in maniera aperta e rigorosa su questioni riguardanti la ricerca: il metodo, il rapporto fra storia e scienze sociali, il senso del “fare storia”, i nessi fra passato e presente.
Dopo una serie di incontri in diverse città dalla primavera 2022 il gruppo ha trovato un luogo fisso di riunione, rappresentato dall’Associazione culturale Minelliana di Rovigo, la cui disponibilità ha potuto così dare avvio a quello che ormai è stato battezzato come il “Seminario polesano di storia sociale”.
Persone unite dalla passione per la ricerca storica si sono riunite così periodicamente per il piacere di discutere collettivamente, senz’altro fine che la crescita intellettuale.
Punto d’incontro di questo gruppo informale è stato appunto il grande cantiere della “storia sociale”, intesa come storia delle società a tutto tondo e senza preclusioni.
In questo spazio si sono alternate discussioni di letture comuni riguardanti il mestiere di storico ed esposizioni di ricerche in corso, con particolare attenzione alle domande, alle fonti e ai metodi usati per interpretarle.
È stato assunto il “sociale” come elemento caratterizzante delle discussioni, quello della storia “dal basso” attenta alle vite della gente comune, della storia delle pratiche concrete, della storia delle relazioni sociali (poteri, conflitti, economie, classi, gruppi, reti ecc.).
Condiviso, infine, è l’accento sulla funzione civile della storia, conoscenza che parte da domande generali che traducono i problemi del mondo presente.

Presentazione del volume
Leobaldo Traniello l’impegno civile e sociale

 

Sabato 9 marzo, ore 11
presso sala Flumina, Museo dei Grandi Fiumi
Ingresso libero

Il nuovo libro dell’Associazione Minelliana, “Leobaldo Traniello, l’impegno civile e sociale” (promosso grazie al contributo della Fondazione Cariparo) raccoglie i testi degli interventi svolti nella Giornata in omaggio a Traniello organizzata dalla Minelliana all’Accademia dei Concordi nel dicembre di due anni fa.

Nel corso della presentazione del volume, in programma sabato 9 marzo 2024 alle ore 11 nella sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, interverranno gli studiosi Antonio Lodo, Adriano Mazzetti e Maria Lodovica Mutterle, curatrice dell’opera.
La giornata prevede anche gli interventi musicali di Marco Baratella (chitarra) e Michele Ballo Bertin (violoncello).
I testi raccolti nel libro documentano, nelle diverse testimonianze, la vastità degli interessi e la molteplicità di impegni di Leobaldo “Nino” Traniello che è sempre vissuto a Rovigo, dove era nato il 12 maggio 1936.

E’ stato in prima fila protagonista di una stagione nuova di studi e ricerche, tendenti a valorizzare i più diversi aspetti della storia, delle tradizioni, delle manifestazioni artistiche di Rovigo e del Polesine, fino alla sua scomparsa avvenuta l’11 dicembre 2021.

Nel 1966 fu tra i fondatori della Minelliana, costituita nel 1978 nell’associazione di cui è stato il primo presidente, per poi lasciare spazio all’amico e collega Mario Cavriani con cui ha condiviso una lunga avventura culturale.

E non è stato soltanto studioso attento, ma anche a lungo operoso in tanti ambiti sociali, culturali, civili. Vanno citati quello scolastico.

La presenza mai chiusa al dialogo sui dibattutissimi temi del divorzio e dell’aborto; rilevando in particolare la sua difesa dell’obiezione di coscienza riguardo al servizio di leva.

L’attenzione per le problematiche ambientali, tradotta operativamente come co-fondatore della sezione rodigina di “Italia Nostra”.

Il suo importantissimo contributo alle attività dell’Azione Cattolica; e, anche, esprimendo tanti aspetti della sua eclettica cultura in decine e decine di articoli per «La Settimana» (oltre a quelli pubblicati sul «Resto del Carlino»).

Traniello ha coltivato conoscenze e interessi per teatro e musica (“melomane”, si autodefiniva) non solo in senso storico-culturale col suo fondamentale volume sul Teatro Sociale, ma anche in senso propositivo nel contribuire all’istituzione del Conservatorio “Venezze”.

Per non dire dello spirito civico e religioso insieme, testimoniato da un lato dal suo decisivo contributo alla topo-nomastica e dall’altro dalla presenza nel Consiglio parrocchiale, nel quartiere e nella chiesa di S. Pio X.

Altrettanto impegno ha dimostrato nell’attività di consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e di componente del Direttivo dell’Accademia dei Concordi.

La personalità equilibrata, l’assenza di qualsiasi forma di esibizione o di compiacimento, l’apertura e la disponibilità culturale e umana sostenute da autentica, interiore religiosità, sono qualità alla base dell’assegnazione del premio San Francesco Città di Rovigo nel 2010.

Rovigo e il Polesine gli devono il ricordo che spetta alle figure eminenti, ai protagonisti più meritevoli, non solo segnatamente in campo culturale, ma anche in ambito sociale e civile.

Nel libro sono raccolti gli interventi di Antonio Finotti, Luigi Contegiacomo, Adriano Mazzetti, Pier Luigi Bagatin, Maria Lodovica Mutterle, Fabio Bellettato, Fiorenzo Scaranello, Enzo Bellettato, don Guido Lucchiari, Alfredo Sigolo e don Bruno Cappato.

Femminismo mazziniano. Un’idea di emancipazione post-unitaria (1868-1888)

 

Mercoledì 22 novembre, ore 17
presso sede Minelliana
Ingresso libero

Mercoledì 22 novembre, alle ore 17, nella sede della Minelliana (primo chiostro Monastero di San Bortolo) si terrà la presentazione del libro curato dalla studiosa Liviana Gazzetta Femminismo mazziniano. Un’idea di emancipazione post-unitaria (1868-1888), inserito in F scaffale del femminismo (edizioni Tab 2022). L’iniziativa nata in collaborazione tra l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano-sezione di Rovigo e l’Associazione culturale Minelliana, ha il patrocinio del Comune di Rovigo e del Comitato pari opportunità del Comune di Rovigo e dell’ISRI- Comitato di Padova.

La pubblicazione che ha ottenuto una menzione speciale al premio Il Paese delle donne (XXXIII edizione, anno 2022) presenta gli albori del lungo percorso dell’emancipazione femminile che ha le sue radici nel mazzinianesimo che, a partire dal 1848 in Italia, rappresentò fino agli anni ottanta del XIX secolo, lo spazio ideale e politico in cui si espresse la più chiara idea di libertà e cittadinanza femminili. Uguaglianza, ruolo sociale della donna come supremo valore di civiltà, lavoro sono tematiche che ampliano la valenza emancipativa degli insegnamenti di Mazzini in rapporto alle nuove problematiche del tempo e, talvolta, anche oltre ciò che all’interno delle stesse file mazziniane era inteso.

Il volume, quindi, si offre come uno strumento di conoscenza e di approfondimento intorno alla questione, unendo a corredo di un ricco saggio introduttivo una scelta antologica di estremo interesse ed importanza.

Nell’incontro l’autrice dialogherà con M. Lodovica Mutterle e sarà un’occasione per approfondire la storia dell’emancipazione femminile che ha nel nostro Polesine la fulgida figura di Jessie White Mario patriota ardente del nostro Risorgimento e donna di penna e di azione.