Dopo il grande successo del festival del decennale, che ha ulteriormente sottolineato l’attenzione che pubblico e critica riservano a questo ormai storico evento polesano, per l’edizione del  2012, in concomitanza al lavoro di documentazione, riversamento e archiviazione che l’Ass. Minelliana sta compiendo sui materiali etnografici audio e video di tradizione polesana, si è pensato di dedicare una particolare attenzione al tema delle fonti  e dei paesaggi  in qualche modo legati alle tradizioni popolari.

Si affronteranno quindi aspetti della conservazione e della divulgazione sia delle fonti a stampa, sia di quelle audiovisuali, fondamentali in un lavoro sull’oralità. Questi temi ci consentiranno anche di creare un ponte col paesaggio sonoro che ci circonda che ad un attento ascolto presenta una miriade di stimoli e suggestioni.

Con queste premesse si è progettato un evento  che in ogni sua manifestazione, in linea coi tempi che stiamo vivendo, sottolinei  l’importanza della cura, della tutela, della manutenzione, della riorganizzazione e della  valorizzazione sia delle fonti, sia dei paesaggi frutto di una storia millenaria.

Naturalmente come è tradizione del festival non mancheranno i momenti concertistici e di spettacolarizzazione che anche quest’anno saranno particolarmente sorprendenti. Siamo certi che anche questa nuova proposta troverà interesse per il pubblico che accorre sempre numeroso in terra rodigina la seconda settimana di settembre decretando il successo del festival che negli anni ha acquisito un prestigio anche fuori dai confini nazionali e che ha portato a Rovigo e nel Delta centinaia di artisti e operatori culturali  che lavorano affinché il patrimonio della musica tradizionale rimanga vivo e origini nuovi frutti.

A proposito di paesaggio ci fa piacere segnalare che da quest’anno la maggior parte degli eventi si concentreranno presso il Museo dei Grandi Fiumi e i Chiostri del Monastero Olivetano, suggestivi spazi che da molti anni ci accolgono, col vantaggio, tra gli altri, di sviluppare ulteriormente quel particolare clima di convivialità che da sempre si respira al festival e che è diventata una dalle caratteristiche più apprezzatedal pubblico che ci segue.
Per concludere, il festival ANDE BALI E CANTE di Rovigo  quest’anno solidarizza coi territori dell’ Emilia Romagna colpiti dal terremoto e trova motivi di gemellaggio col festival di Musica Popolare di Forlimpopoli.
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G. Biasin, Danzatrice,
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