| G. Biasin, danzatrice icona del festival |
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Il tema della dodicesima edizione del festival è decisamente straordinario. È stato coltivato con passione per diversi anni e oggi è finalmente una bellissima realtà frutto della decennale amicizia e collaborazione tra l'associazione Minelliana di Rovigo e lassociazione francese INIS (Italie-Nord Isère) di Bourgoin Jallieu.
L'idea nasce dalla volontà di mettere a confronto due territori accomunati da un secolare rapporto con due fiumi e due delta che hanno segnato la loro storia e che attualmente sono al centro di interessanti problematiche legate alla tutela e allo sviluppo sostenibile.
In entrambi i territori infatti da tempo sono in atto numerose iniziative volte alla valorizzazione dei luoghi e della loro specificità biologica e culturale. Da queste fondamentali premesse culturali, che sono da sempre alla base delle scelte e delle proposte artistiche del festival, si è sviluppata una vera moltitudine di iniziative che oltre alle eccellenze musicali presenti anche questanno, andranno a toccare temi linguistici, artistici, scientifici, etnografici ad enogastronomici con lobiettivo di porre a confronto molti aspetti di questi affascinanti territori mediterranei.
Si partirà come tradizione vuole con un convegno di livello internazionale che questanno si è chiamerà TRA RODANO E PO e che grazie anche alla complicità dei vari relatori coinvolti, tra cui il geografo Francesco Vallerani, oltre ai temi peculiari legati ai territori in questione porrà lattenzione sulle cosiddette "aree marginali, una vera risorsa, se adeguatamente interpretate.
Poi si entrerà nel vivo della manifestazione con uno stage aperto a grandi e piccini davvero inedito e sorprendente: la costruzione di strumenti musicali con le canne palustri di Rodano e Po a cura dei maestri Maquet e Ganassin. La parte concertistica vedrà un continuo passaggio di palla tra Camargue e Polesine con musicisti strepitosi ad avvicendarsi sui palchi: si andrà dal folk progressivo de LEMIGRANT con i suoi ospiti, alla visionarietà incantevole del superlativo ensemble mandolinistico MELONIOUS QUARTET e poi una sorpresa musicale tutta da gustare col DUO NARDI-LA MANNA, il GRUPPO OCARINISTICO DI GRILLARA che rivitalizza e rielabora la tradizione ocarinistica locale e il gruppo rodigino de LHJERBA GUENA con un suo particolare omaggio alla tradizione gitano-flamenca.
A corollario di tutto ciò, come di consueto, stage di danza, di body percussion, una splendida mostra fotografica sul mandolino provenzale, in concomitanza, presso la Pescheria Nuova, con la straordinaria rassegna internazionale darte contemporanea RIVERS of A.I.R., curata da Tobia Donà e promossa da Cartiere del Polesine s.p.a., e poi ancora presentazioni di libri, aperitivi musicali e ballo, ballo, ballo ovunque, con gli irriducibili suonatori alsaziani de LE P'TIT BLANC e i polesani di ANDE, CANTE E BALI. Dopo il successo della scorsa edizione e lapprezzamento del pubblico e degli artisti invitati si confermano come luoghi di particolare fascino e accoglienza del festival il Museo dei Grandi Fiumi e il Monastero degli Olivetani, splendide cornici per un evento che continua a far parlare di sé sia in Italia che allestero.
Buon festival a tutti!
Il Festival, iniziativa diretta della Regione del Veneto, è patrocinato dal Comune di Rovigo, dalla Provincia di Rovigo, dallEnte Parco Regionale Veneto del Delta del Po e sostenuto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dalla Fondazione Rovigo Cultura e dalla Banca Popolare di Ravenna.
La Manifestazione è realizzata in collaborazione con le associazioni culturali Atelier Calicanto di Teolo, Ande, cante e bali di Rovigo, CMT Rhône-Alpes Centro musiche tradizionali Rodano-Alpi di Villeurbane e De Condate à Lyon Confluence di Lione.
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